Khongkong's Weblog

Archive for the ‘Uncategorized’ Category

E’ pronto a uscire per Natale 2008 LG KF900 meglio conosciuto come LG Prada II (2), il nuovo touchscreen phone marchiato con una delle marche di moda più famose al mondo. Debutterà fra poco in tutta Europa con un corredo di accessori opzionale, che include anche uno stiloso orologio Bluetooth.


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ASUS AiGuru SV1 è più un videotelefono che un videofonino, con un display da 7 pollici, webcam, altoparlante e microfono integrati, non può certo essere messo in tasca, ma grazie alla connessione alle reti WiFi e alla batteria ricaricabile, può essere spostato in diverse stanze, a seconda delle esigenze. Rimane possibile collegarlo ad una presa di rete tramite cavo Ethernet se si ha intenzione di non spostarlo.

L’interfaccia è ad icone e risulta facile effettuare chiamate voce Skype-to-Skype tramite Internet, è implementata una funzione di videoconferenza e si possono ricevere ed effettuare chiamate verso linea telefonica fissa o mobile tramite i servizi SkypeIn e SkypeOut, senza dubbio la possibilità più allettante è offerta dalle chiamate verso altri account Skype perchè queste sono gratuite.

Per iniziare ad utilizzare l’AiGuru SV1 bastano pochi semplici passi: collegarlo tramite cavo o tramite WiFi ad Internet, accedere ai servizi con il proprio account Skype oppure crearne uno nuovo qualora non se ne fosse già in possesso, infine effettuare le chiamate.

Il videofonino ASUS AiGuru SV1 è aquistabile in Nordamerica tramite il negozio online Skype ad un prezzo di 299,95 dollari, i consumatori europei possono prenotarne l’acquisto a partire da 269,95 euro.

Il Senato ha approvato ieri con 162 voti favorevoli, 134 contrari e 3 astenuti il provvedimento che porta il nome del ministro dell’Istruzione. Il sì definitivo è arrivato al termine di una due giorni di fuoco nell’aula di palazzo Madama, con l’ostruzionismo dell’opposizione, e dopo settimane di proteste di piazza fra scontri e occupazioni. Ecco tutte le bugie sulla riforma.

VERO

Maestro unico Nelle scuole elementari torna il maestro unico.
Le classi funzioneranno per 24 ore alla settimana.
Le ore di straordinario all’insegnante nel 2009 verranno pagate con il fondo di istituto, che sarà poi reintegrato dal ministero dell’Istruzione.

Tempo pieno Con il maestro unico il tempo pieno aumenterà. Infatti passando da due insegnanti a uno si avranno più docenti a disposizione e si potranno aumentare del 50% le classi che possono usufruire del tempo pieno.

Voto in condotta Torna il voto in condotta: farà media con i voti conseguiti nelle diverse materie scolastiche, e se sarà inferiore al 6 determinerà la bocciatura dell’alunno.

Educazione civica L’apprendimento della Costituzione diventa uno dei cardini dell’educazione. Viene infatti reintrodotto lo studio dell’educazione civica, che diventa materia obbligatoria. Il nome della disciplina sarà “Cittadinanza e Costituzione”.

FALSO

Tagli agli stipendi Nessuna diminuzione sui salari dei docenti: grazie alla stretta sulle spese aumenteranno gli stipendi. Si tratta di 2 miliardi da dividere fra innovazione e gratifiche ai docenti. Dal 2012 il “premio” sarà destinato a 257 mila insegnanti.

Classi per stranieri La proposta della Lega, approvata dalla Camera, è solo una mozione al decreto che non ha effetto concreto ma solo una valenza politica. La mozione parla di un eventuale test di ingresso per verificare lo stato di conoscenza della lingua italiana.

Licenziamenti Tecnicamente non verrà licenziato nessuno. Nei tre anni (2009 – 2011) gli interventi ricadono solo sui posti a tempo determinato. Per gli insegnanti la riduzione riguarda 87.400 cattedre. Per il personale amministrativo, tecnico e ausiliario 42.500 posti.

Meno docenti per i disabili Non viene attaccata la quota degli insegnanti di sostegno per gli alunni diversamente abili. Si tratta di circa 90mila docenti. Anzi, nelle ultime assunzioni la quota dei docenti di sostegno è stata tra le più ampie.

Scompare la lingua inglese Nelle scuole elementari rimane lo studio della lingua inglese. Dall’anno prossimo sarà affidato a un docente specializzato, che affiancherà il maestro unico, così come accadrà per l’insegnamento di religione, educazione fisica e informatica.

Il Giornale

E l’istituzionalizzazione del ponte comandato, la sacra unione tra la lotta dura e la vacanza pura, la benedizione della doppia bigiata di piazza e di governo, in fondo rappresenta come meglio non potrebbe la natura di un movimento che nasce vecchio, di una ribellione octroyé, di una finta rivoluzione autorizzata, anzi imposta dall’alto.
I giovani che occupano e protestano sono sinceri. I giovani sono sempre sinceri. Ma non s’accorgono che stanno prestando la loro sincerità agli interessi degli adulti che tutto hanno a cuore, tranne un’istruzione che funzioni come si deve. E lo dimostra il fatto che mentre per le generazioni precedenti ribellarsi significava uscire dagli schemi e infrangere le regole, oggi ribellarsi significa seguire regole già scritte, rispettare gli schemi, osservare riti canonici e messali compilati da altri. Non c’è fantasia nei loro slogan, non c’è creatività nel loro movimento. C’è solo la ripetizione di un cliché che li illude di fare un passo verso il futuro. E che invece li respinge nel mesozoico antico.
L’altro giorno ero con una ex ragazza degli anni Settanta. All’improvviso suona il suo telefonino. È la figlia che chiede di poter occupare la scuola. Lei le fa le raccomandazioni, le dà due istruzioni, consigli per l’uso. Poi chiude e scuote la testa: «Figurarsi se ai miei tempi occupavo con il permesso di mammà…». Un professore mi racconta di due genitori che pochi giorni fa sono andati a chiedergli: «Scusi, ma quest’anno quando è programmata l’occupazione? Sa, dovremmo organizzarci per i weekend…».
È la ribellione con il timbro del preside, anzi del dirigente scolastico, come si dice ora. La rivoluzione con giustificazione sul libretto. L’insurrezione autorizzata dal consiglio docenti. Questa settimana ci sarà sciopero. Sarà sicuramente un successo. L’hanno fissato di giovedì, perché non è mai bello che uno sciopero caschi di venerdì. Sembrerebbe una furbata. Poi però in molte scuole che hanno fatto? Zac, ecco lì: venerdì 31 ottobre tutti a casa per il ponte. Ponte de che? Il primo ponte che unisce un giorno rosso sul calendario e un giorno rosso nella piazza. In fondo, che differenza c’è? La festa è comandata, lo sciopero ancor di più.

Chiedo a quanti di Voi, è capitato di non sapere cosa fare della propria vita, non trovare risposte nel vivere quotidianamente.

Capita di vivere in un mondo senza confini, senza etica, senza morale, in cui conta solamente l’apparire.

Quindi si spendono soldi per essere belli, per rimorchiare, etc. Qual’è il prezzo di tutto questo ?

I sacrifici ? Chi li conosce ! Vogliamo tutto è subito, questo porta solo quai, solo problemi. Sono stufo, ho bisogno di cambiare vita, di tornare a vivere e godermi l’attimo, basta avere tanti amici, macchine, vestiti, pubblicità, per iniziare devo eliminare la Tv, ed iniziare a leggere di più.

Mi ricordo, una sera di 10 anni Papa Giovanni XXIII, disse che leggere è l’amino di un uomo, mentre la Tv è solamente la pigrizia, senza far pensare le persone.

Questo è il primo passo da fare.

I collettivi di sinistra hanno bombolette spray di mille colori, striscioni di ogni tipo e una vasta gamma di megafoni. Quelli di Forza Italia no. Hanno un megafono, che si palleggiano tra più atenei, uno striscione, semplicissimo, e – questo sì – un bel gazebo bianco. Non sono abituati a scendere in piazza, fanno parte della maggioranza silenziosa che non manifesta, che non urla in coro. Ma stavolta non possono proprio tacere. Per settimane hanno ascoltato «le bugie» e la propaganda anti Gelmini portata nelle strade dai compagni di sinistra. Ora vogliono dire la loro.
Ieri mattina sui muri della Statale hanno appeso il loro striscione: «Forza Gelmini, gli studenti sono con te». Per dire che gli studenti non sono solo quelli che la accusano di distruggere l’università, ma anche quelli che la appoggiano nella riforma.
«Diciamo basta – spiega il coordinatore Pietro Tatarella – al regime di pensiero unico che la sinistra ha imposto in Statale. Rivendichiamo la libertà per tutti gli studenti di vivere l’università senza dover subire violente occupazioni, aggressioni e minacce». Il loro «basta alle bugie sul decreto» non si traduce né in un blocco del traffico, né in un tentativo di paralisi delle lezioni. Si limita a un volantinaggio di qualche ora, nella ricerca del confronto con qualche compagno dei collettivi studenteschi. «Per la prima volta – aggiunge Pietro – si riforma il sistema intorno allo studente».
Non tutti in Statale apprezzano l’iniziativa degli Azzurri e qualcuno cerca di staccare lo striscione pro Gelmini. Pazienza, il messaggio è passato lo stesso. «È assurdo – sostengono – che le matricole protestino contro il ritorno al maestro unico. E poi tanti sostengono che tutte le università verranno trasformate in fondazioni. Forse dovrebbero leggere bene il decreto».
Assieme agli studenti di Fi, c’è anche Max Bruschi, il consigliere della Provincia di Milano che ha lanciato l’iniziativa della petizione di firme a favore del maestro unico e che tifa per la riforma della scuola e dell’università. «Vogliamo più meritocrazia – sostiene Bruschi – per spendere meglio i soldi. Basta con lo scandalo baronale delle caste dei docenti, basta con i corsi finanziati ma frequentati solo da dieci studenti».
Il problema più grosso da correggere è, secondo Forza Italia, «l’uso improprio che molti rettori hanno fatto dell’autonomia universitaria, utilizzata per creare clientele. La Gelmini ha colpito nel segno».
Il Giornale

«È meje n’ann da sindac ch dic de ’bbon annat» (meglio un anno da sindaco che dieci di buona annata). Il proverbio di Montenero di Bisaccia calza a pennello a Cristiano Di Pietro, alias Di Pietro jr, il figlio di primo letto del grande capo Idv. Oddio, non è ancora sindaco, ma se volesse troverebbe pochi ostacoli. Perché è lui l’astro nascente del partito e il nuovo «boss» Idv in Molise, la terra natale dei Di Pietro che con l’Italia dei valori nell’aprile del 2006 lì hanno fatto il botto, stracciando il povero Pd 31 (per cento) a 17.

L’inizio di una signoria incontrastata e, per il figlio dell’ex ministro delle Infrastrutture, un’autostrada verso il potere. Attualmente Di Pietro jr, 34 anni, è consigliere provinciale Idv a Campobasso, naturalmente capogruppo, consigliere comunale a Montenero di Bisaccia, dipietropoli, e sicuro candidato alle regionali del 2011. In più è di fatto il coordinatore ombra dell’Idv nella regione, nel senso che un coordinatore ufficiale c’era, il senatore Giuseppe Astore (ex dc di lunga esperienza politica), ma si è dimesso proprio per via del pupillo. Ora al suo posto c’è un coordinatore più allineato (ma un importante esponente dell’Idv corregge: «appiattito»). Tanto che il senatore Astore – sussurrano ancora nella sede molisana dell’Idv – starebbe meditando il passaggio al Pd.

Tutto merito di Di Pietro jr e della sua gestione oligarchica della crisi alla Provincia di Campobasso, qualche mese fa. Lì è successo l’inverosimile. Un mercato delle vacche, finito con un presidente che è formalmente ancora nel Pd ma non è sostenuto dal Pd, ma dall’Idv che regge la maggioranza avendo fatto cambiare cassacca a due ex Udc. Tra questi si segnala l’ex sindaco di Guardalfiera, Remo Grande, famoso perché a Report si vantò di aver fatto incetta di fondi post-terremoto, perché il sisma è «un’occasione da sfruttare tutti, tutti». Ora, con il ribaltone «risolto» da Cristiano Di Pietro, si è guadagnato la poltrona di presidente del consiglio provinciale.

Tutti magheggi politici che portano la firma di Di Pietro jr, ex poliziotto colpito dalla passione politica, senza mai interpellare il coordinatore regionale Astore che ha sbattuto la porta: «Posso accettare divieti da Di Pietro, ma non da suo figlio…», fu lo sfogo. Risposta di Cristiano: «Chi detta linee politiche diverse da quella indicata dai vertici nazionali del partito parla a titolo personale». In altre parole: con noi o contro di noi. In una lettera durissima al leader dell’Idv Astore denunciò il rischio di una «diarchia» famigliare nel partito e la necessità di «aprire una nuova fase di pluralismo e di crescita dal basso della classe dirigente» dell’Idv. Un appello che ha trovato molti d’accordo dentro il partito.

Ma poi da consigliere provinciale Di Pietro jr. cosa fa esattamente? Il suo motto è «Comuni più trasparenti». E per metterlo in pratica, si è messo a filmare i consigli provinciali con una videocamera per poi pubblicarli su Youtube, altra passione che condivide col papà. Peccato che la Provincia di Campobasso non brilli molto per trasparenza. Un’inchiesta del locale Prima pagina Molise ha scoperto come sia proprio quell’amministrazione una delle poche in Italia a non pubblicare il bilancio annuale, venendo meno al suo stesso Regolamento di contabilità.

Il Giornale

Piloti dell’Alitalia che festeggiano al ritiro di CAI, che tipo di droga usano ?

Festeggiare per essere licenziati ?

Non c’entra Berlusconi, leggo nei blog: la causa è Berlusconi ! Ragazzi siete fuori, fuori di testa, completamente.

La colpa è di tutta la classe politica italiana, avete visto Porta a Porta ieri ? La mia senzazione è i sindacati hanno raccontato solo bugie ai piloti, vedrete che i piloti piangeranno in Tv, e capiranno che hanno sbagliato.

Di Pietro, ESTORSORI il vertice Cai ? Grazie alla sua dichiarazione ora l’Alitalia è fallita, Colanino e company sono persone che non si lasciano offendere da Pietro.

Mi dispiace, ma è l’unica strada percorribile il fallimento.

Perchè se vogliamo parlare di economia, parliamone, parliamo di fatti, non di fesserie.

Il film della giornata:
ore 8:59. Il futuro di Alitalia è “appeso ad un filo”, dice il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi in tv, su Canale 5.
ore 12:20. Sei sigle sindacali (Filt-Cgil, Anpac, Up, Anpav, Avia ed Sdl) che non hanno firmato l’accordo quadro annunciano l’invio di una controproposta alla Cai.
ore 12:47. Appello di Sacconi a Cgil e piloti: “non ci sono alternative”, dice il ministro.
ore 13:41. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ribadisce: penso si possa andare avanti anche senza sì Cgil.
ore 14:00. Il leader della Cgil, Guglielmo Epifani, invia una lettera a Colaninno chiedendo che la Cai vada avanti
ore 14:08. Nella controproposta inviata alla Cai, le sei sigle sindacali affermano: “l’intesa può essere raggiunta attraverso un negoziato, seppur in tempi brevissimi”
ore 14:21. Il commissario straordinario di Alitalia, Augusto Fantozzi, comunica ai sindacati l’avvio formale dell’iter per la cassa integrazione
ore 16:00. Comincia a Milano l’assemblea Cai.
ore 16:16. Fonti Cai ritengono “plausibile” il ritiro dell’ offerta di acquisto di Alitalia.
ore 16:47. Non sono preoccupato, auspico una soluzione positiva, dice il premier Berlusconi.
ore 16:53. Applausi a Milano, da parte di un gruppo di piloti, alle voci del ritiro dell’offerta Cai.
ore 17:14. E’ una catastrofe sociale e qualcuno fa il becchino, dice il numero uno della Uil, Luigi Angeletti
ore 17:25. Un comunicato della Cai annuncia che l’assemblea ha deliberato all’unanimità il ritiro dell’offerta di acquisto.
ore 17:41. No comment di Air France-Klm.
ore 17:50. Colaninno lascia la sede dell’assemblea Cai senza fare dichiarazioni.
ore 18:03. Ora si apre la strada che porta al fallimento di tutte le società del gruppo Alitalia e alla mobilità dei lavoratori, dice Sacconi.
ore 18:10. Voli regolari a Fiumicino, dove da stamani è in corso un’assemblea di dipendenti Alitalia.
ore 18:16. L’Enac convoca Fantozzi per lunedì 22.
ore 18:26. Un gran peccato, commento il consigliere delegato di Intesa-SanPaolo, Corrado Passera, al termine del Cda Cai.
ore 18:51. Alitalia volerà finchè ci sono i soldi ma il tempo stringe e le finanze si assottigliano, dice Fantozzi.
ore 19:21. Riunione a Palazzo Chigi con Gianni Letta, Fantozzi, Matteoli e Sacconi per fare il punto: contatti telefonici con i vertici Cai.

Il 12, 13 e 14 Settembre 2008 a Riva del Garda si terrà la prima BlogFest italiana: un evento che riunirà in un unico posto, per la prima volta, tutto ciò che in Italia gravita attorno alla rete, con particolare riguardo ai blog, al social networking e alle community. In sostanza: qualcosa che in Italia non è mai stato realizzato.

Saranno tre giorni nei quali la Rete si radunerà per raccontarsi ed essere raccontata da chi la frequenta.

L’intera città di Riva del Garda metterà disposizione degli eventi della BlogFest i suoi spazi, le sue strade e il suo lago. In più, per l’occasione, Riva ha scelto di essere tra le prime località italiane ad essere completamente “wifizzata”: ovunque sarà possibile navigare in rete.

Tra gli appuntamenti: conferenze, dibattiti, installazioni, presentazioni, concerti, premiazioni, giochi e qualsiasi altro tipo di evento la rete sia in grado di suggerire.

  • Tre grandi conferenze tematiche, in onda anche via web, a cui parteciperanno i più noti personaggi della blogosfera e del giornalismo. Tra i temi trattati: “Frontiere della televisione: mouse contro telecomando”: Il matrimonio annunciato tra i due piccoli schermi; “L’informazione in formazione”: il futuro del giornalismo in rete e della rete che fa giornalismo; uno sguardo sull’evoluzione della distribuzione delle notizie e del sapere sulla rete; “Social Network: l’utente al centro“: lo stato della democrazia emergente in rete.
  • Tre dibattiti organizzati dai due main sponsor della manifestazione, Telecom Italia (che mette a disposizione della blogosfera il suo A.D. Franco Bernabè per un confronto sulla nuova Italia digitale) e Windows Live (che rende possibili i due dibattiti del sabato su informazione e televisione).
  • Altri partner hanno garantito contenuti, mezzi e location per la Blogfest: Donnamoderna.com, Lulu.com, MySpace, La7, Virgilio, Yalp!, Trentino, InGarda Trentino, Mart di Rovereto, Fiat, Alfa e Abarth, FON, IK Produzioni, Omkafè, Riva del Garda FiereCongressi.
  • Nove diversi “BarCamp”, autogestiti dai partecipanti: uno generalista e due a tema, con sessioni da 15 minuti l’una, dislocati in tutte le piazze di Riva del Garda. Si parlerà, tra le altre cose, di moda, arte, cibo, turismo, letteratura, advertising, informazione.
  • Serate evento che vedranno il pubblico spostarsi per le vie della città per partecipare alla cerimonia di premiazione dei Blog Awards Italiani 2008, nonché assistere a concerti, giochi e dj-set.

Riva del Garda, in occasione della BlogFest, ha preparato pacchetti soggiorno ad hoc che prevedono tariffe scontate e sistemazioni per ogni gusto, dall’hotel a 4 stelle al campeggio in canadese (per chi vuole rendere più avventurosa la propria permanenza, tra la vecchia “Festa di Cuore” e il “Burning Man Festival”).

Il sito ufficiale della BlogFest (www.blogfest.it) darà a chiunque lo desideri la possibilità di prenotare quanto necessario per il proprio soggiorno: sistemazione, navette per andare e venire dalle più vicine stazioni ferroviarie o dall’aeroporto, partecipazione ai BarCamp, posti alle conferenze e ai concerti.

E poi: una valanga di badge, magliette, premi e zainetti zeppi di gadget e prodotti offerti dai main sponsor e dagli altri partner.

Attraverso il sito della BlogFest e vari altri strumenti di social networking (messaggi su Twitter, discussioni sui gruppi di Google, partecipazione al Wiki ufficiale) si può cominciare sin da ora a fare parte della community, suggerire idee e chiedere informazioni.

BlogFest 2008: una festa, una gita di classe tra blogger, un maxi-raduno, puro divertimento.


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