Khongkong's Weblog

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Applicazioni che recuperano file eliminati o danneggiati, causati da distrazione, problemi hardware etc. Funzionano per i file nei formati: PXR, PNG, PPS, PSD, PDD, RAW, SWF, TGA, ZIP, RAR, etc. Funzionano sui sistemi operativi Windows e con tutti i dispositivi di memorizzazione USB.

http://www.LC-Tech.com

http://www.drive-recovery.in/driverecovery/rem-med-rec.html

http://www.Undelete.com


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Recupera dati dal vostro hard-disk in seguito ad eliminazioni non volontarie o attacchi virus. Supporta il ripristino dei dati in formato .JPG, .JPEG, .BMP, .GIF, .TIF, .JPE, .PNG, .AIFF, .MP4, .WMA, .MP3, .WAV, .MPEG, .AVI, etc. Funziona su tutti i sistemi operativi Windows e supporta qualsiasi file system.

http://www.recoverdatatools.com/undelete-software.html

http://www.quetek.com

www.active-undelete.com/undelete.htm


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Periferiche

Posted on: 5 agosto 2008

Storia delle Periferiche

Una memory card, o scheda di memoria, è un dispositivo elettronico portatile di ridotte dimensioni in grado di immagazzinare dati in forma digitale e di mantenerli in memoria anche in assenza di alimentazione elettrica. A tale scopo utilizza una memoria flash (memoria non volatile) contenuta al suo interno.

Le schede di memoria vengono utilizzate per due fini: per il salvataggio di dati di gioco nelle console e per memorizzare file (musica, immagini o altro) su periferiche portatili.

Ne esistono vari tipi: alcuni sono “proprietari“, ovvero funzionano solo sui dispositivi elettronici per i quali sono stati progettati (come ad esempio le memory card per le PlayStation), mentre altri sono compatibili con una grande varietà di dispositivi elettronici, rendendo così possibile lo scambio di dati tra di essi.

Le schede di memoria sono da considerarsi un’evoluzione dei classici floppy disk utilizzati in passato per trasferire dati da un computer all’altro, rispetto ai quali hanno due fondamentali vantaggi: la non influenzabilità da parte dei campi magnetici, e l’enorme capacità di memoria rispetto ai floppy. Anche la più piccola tra le memory card oggi in commercio, infatti, con una capacità di appena 16 o 32 MB, può contenere l’equivalente dei dati contenuti rispettivamente in 11 o 22 classici floppy, con un ingombro notevolmente inferiore.

L’utilizzo di schede di memoria riduce anche considerevolmente il costo per megabyte: un floppy da 1.44 MB che costi 50 centesimi di euro ha un costo per MB di 35 centesimi, contro gli 0,98 di una memory card da 512 MB (costo intorno ai 5 euro) e gli 0,54 centesimi di una card da 4 GB

MultiMediaCard

La MultiMediaCard (MMC) è stato uno dei primi standard di memory card a comparire sul mercato, insieme alle SmartMedia. È meno soggetta agli urti perché più robusta. Ha la stessa forma e la stessa piedinatura delle successive Secure Digital (SD), con le quali è compatibile: una MMC entra in uno slot per una SD, ma non è vero il contrario, perché le SD sono più spesse. Alcuni lettori MP3 non supportano le MMC perché queste, a differenza delle SD, non supportano i contenuti criptati. Inoltre le MMC, a differenza delle SD, non hanno lo switch che permette di proteggerle dalla scrittura.

RS MMC

Esiste anche una versione di MMC di dimensioni ridotte, chiamata RS-MMC (Reduced Size MultiMedia Card), del tutto identica nelle specifiche alla MMC classica, tranne che per le dimensioni, ridotte di circa la metà. Questo tipo di memory card è stato introdotto nel 2004. Attraverso un adattatore che serve semplicemente ad estendere le dimensioni della card le RS-MMC possono essere usate in qualsiasi slot per MMC (o SD). Attualmente sono disponibili in vari formati che possono arrivare fino a un massimo di 8 GB. Questo tipo di card è molto usato dalla Nokia nei suoi smartphone della Serie 60 e dalla Siemens.
DV RS MMC o MMCmobile

Le nuove carte RS-MMC, usate nei cellulari Nokia più recenti (come il Nokia 6630, il 6680 e l’N70), utilizzano un voltaggio più basso (1.8 V invece di 3 V) per ridurre il consumo della batteria. Queste card RS MMC a basso voltaggio sono conosciute come Dual-Voltage Reduced-Size MMC (DV RS-MMC), e possono essere messe in commercio come MMCmobile quando soddisfano gli standard per le cards MMCmobile. Questi dispositivi di memoria sono compatibili con le vecchie RS-MMC.

MMC Micro

In alcuni cellulari sono state utilizzate, viste le ridotte dimensioni, le schede MMC micro, che con un apposito adattatore possono essere lette nei lettori di MMC. Sono poco diffuse come tipologie di schede, essendo utilizzate solo su alcuni modelli di cellulari Samsung come il d730. La scheda appare molto simile alla MicroSD ma risulta essere tuttavia incompatibile per pin e dimensioni fisiche. Anche la MMC micro sfrutta la tecnologia dual voltage

Caratteristiche

  • dimensioni: 30 x 23 x 1,4 mm (RS-MMC: 18 x 24 x 1,4 mm) (MMC mbile: 14mm x 11mm x 1.1mm)
  • velocità trasferimento dati: fino a 2,5 MB/sec
  • resistenza alle vibrazioni: 15 g
  • resistenza agli urti: 1000 g
  • consumo di corrente: max 60 mA
  • alimentazione: 2,7 – 3,6 V

CompactFlash

Questo tipo di supporto venne realizzato nel “lontano” 1994 dalla SanDisk. La card si basa sullo standard PCMCIA (Personal Computer Memory Card International Association) e può essere utilizzata attraverso un adattatore meccanico negli slot di PC Card presenti su buona parte dei computer portatili. Hanno una dimensione di 43 x 36 mm e sono state prodotte secondo due fattori di forma: Tipo I con spessore di 3,3 mm e Tipo II con spessore di 5 mm. Hanno un peso che varia tra gli 8 ed i 12 grammi. Le capacità iniziali non superavano i 200 Mb per le Tipo I e i 300 Mb per le II, ma ora possono raggiungere i 16GB. Utilizzano una connessione a 50 pin ad inserimento meccanico. Nel corso degli anni a queste due tipologie se ne è aggiunta una terza chiamata Ultra Compact Flash (attualmente Ultra II e Ultra III con capacità fino a 16 GB), che ha un transfer-rate doppio rispetto alle tradizionali card (10 MB/s per le Ultra II e 20MB/s per le Ultra III). Quest’ultimo supporto venne creato principalmente per la registrazione di sequenze fotografiche ad alta risoluzione, ed ha rappresentato un ottimo compromesso fino all’entrata sul campo di formati più innovativi. Inoltre, per aumentarne la diffusione sono stati introdotti una serie di lettori/adattatori che permettono l’utilizzo su porta USB o direttamente attraverso floppy drive.

SmartMedia

Supporto inizialmente chiamato SSFDC (solid-state floppy disk card), sviluppato da Toshiba. Dimensionalmente è simile alle CompactFlash (45 x 37 mm), ma risulta essere decisamente più sottile raggiungendo lo spessore di circa 1 mm (0,76 mm per la precisione). Sono anche più leggere visto che il loro peso arriva a circa 2 grammi. Utilizzano una connessione a 22 pin ad inserimento meccanico. A differenza delle Compact Flash non contengono un controller integrato; la logica di controllo è infatti spostata verso il dispositivo che funge da lettore. Inoltre, è possibile leggere e scrivere dei blocchi di memoria piuttosto piccoli (256- 512 bytes), permettendo una migliore organizzazione e gestione delle informazioni. Fisicamente, però, risultano meno robuste rispetto alle CF e con spazi di memorizzazione generalmente inferiori. Inoltre, almeno inizialmente, il rapporto spazio/costo è stato sfavorevole per questo tipo di supporti che vennero utilizzati su dispositivi con grande integrazione dove era necessario limitare l’ingombro. Presentano un transfer-rate che arriva a 3,5 Mb/s. Hanno il grosso difetto che non è possibile creare supporti SM con capacità superiore a 128Mb.

MultiMediaCard e TwinMOS-MMC

L’arrivo di questo tipo di memory card rappresenta una vera svolta. Nascono nel 1997 da una collaborazione tra SanDisk e Samsung le quali puntarono ad un supporto poco ingombrante e sottile. In effetti il risultato è di tutto rispetto visto che le dimensioni sono simili a quelle di un francobollo(24 x 32 mm) per uno spessore di soli 1,4 mm. Pesano meno di 2 grammi. La velocità di lettura e scrittura è doppia rispetto alle CF e già nel 2002 offrono capacità fino a 128 Mb. Un’altra novità è il tipo di collegamento che non è più a pin ma è costituito da contatti meccanici (7 linee) decisamente più versatili e meno inclini a danneggiarsi. Infine presentano la possibilità di cifrare il contenuto informativo, cosa che risulta particolarmente interessante tant’è che nasce una associazione chiamata MMCA (MultiMedia Card Association) di cui fanno parte importanti produttori come HP, Siemens, Palm per promuovere l’utilizzo di questo supporto nella distribuzione di materiale protetto da copyright. In genere raggiungono un transfer rate di circa 2,5 Mb/s.

Memory Stick

Rappresentano una soluzione completamente proprietaria nata in casa Sony. Anche questo tipo di memoria utilizza, come per i precedenti dispositivi di tipo flash, un contenitore fatto di materiale plastico particolarmente resistente agli urti. La novità rispetto agli altri supporti è che presentano un selettore per evitare la cancellazione accidentale del dispositivo. Hanno dimensioni di 21,5 x 50 mm con spessore di poco inferiore ai 3 mm. Pesano circa 4 grammi e utilizzano una contattiera a 10 linee. Hanno subito un’evoluzione prettamente dimensionale che ha portato alla nascita di un nuovo supporto chiamato MemoryStick Duo. Le dimensioni si riducono raggiungendo i 20 x 32 mm con uno spessore di 1,6 mm. Funzionalmente però rimangono praticamente identiche al formato precedente. Teoricamente secondo il progetto di Sony potrebbero raggiungere capacità di 32 Gb, ma sul mercato sono reperibili quelle che arrivano a 8 Gb. Il transfer rate va da 15 Mb/s a 160 Mb/s.

SD

Questa tecnologia nasce nel 1999 e viene sviluppata in un progetto congiunto da Matsushita, Toshiba e SanDisk. Fondamentalmente concentra le migliori caratteristiche di tutti gli altri supporti. Hanno un transfer-rate molto elevato ed un consumo energetico ridotto (in Sleep = 250 uA, Lettura / Scrittura = 80 mA). Sono di dimensioni molto contenute (32 x 24 mm per 2,1 mm di spessore), hanno un collegamento a contatti metallici (9 linee) e pesano circa 2 grammi. Offrono capacità di memorizzazione elevate (attualmente sono disponibili i tagli da 32 GB) e funzionalità di cifratura del contenuto, con un transfer-rate che raggiunge i 22,5Mb/s nelle nuove 150x. Presentano, inoltre, un selettore per renderle read-only al fine di evitare la cancellazione accidentale dei dati. Sul mercato è stata presentata anche una card con un fattore di forma ridotto chiamato MiniSD messa a punto per venire incontro alle esigenze del mercato della telefonia cellulare. Queste card hanno dimensioni pari a 21,5 x 20 mm per uno spessore di 1,4 mm ed un peso di 1 grammo. Permettono di raggiungere degli ottimi livelli di risparmio energetico arrivando a consumare appena 150 uA in sleep mode, 40 mA in lettura e 50 mA in scrittura. I tagli attualmente disponibili arrivano a 2 GB. Raggiungono un transfer-rate massimo di 10 Mb/s. Esistono anche schede di tipo microSD o TransFlash (dimensioni di 15 per 11 per 1 mm). Ultra II SD è disponibile fino alla capacità di 4 GB ed è dotata di un’interfaccia USB. È possibile connettere la memoria direttamente a una porta USB senza la necessità di un card reader.

MicroSD

La MicroSD (precedente TransFlash) è un memoria flash dalle dimensioni ridottissime (15 x 11 x 1 millimetri), semi-rimovibile basata sullo standard delle miniSD, questo nuovo tipo di card viene utilizzata da molti telefoni di recente uscita, tra i quali tutti i nuovi Motorola con slot integrato. Esiste con capienza fino a 8 GB. Per le difficoltà di gestione date le ridottissime dimensioni la TransFlash è un prodotto che molto probabilmente sarà supportato solo da produttori di telefonia mobile, ma dato l’incremento di capacità molto probabilmente sarà adottato anche nei palmari. Nel luglio 2005 le TransFlash sono state adottate ufficialmente dalla SDA (SD Card Association) diventando le microSD.

xD-Picture Card

Le xD-Picture Card hanno un peso di soli 2 grammi ed insieme alle transFlash risultano le memorie flash più piccole disponibili oggi sul mercato, grazie alle sue dimensioni 20 x 25 x 1,7 mm. La xD Picture Card e stata sviluppata dalla Olympus e prodotta da Toshiba per rimpiazzare l’oramai datato formato delle SmartMedia. Il formato xD è stato creato pensando alla futura generazione di macchine fotografiche, che hanno sempre più bisogno di maggiori capacita di trasferimento dati e capacita di memorizzazione, tutto in formati sempre più piccoli. Questo formato ha avuto un rapidissimo processo di evoluzione; agli inizi, le xD-picture Card avevano dimensioni di 16MB, attualmente arrivano anche a 2GB e in futuro potranno raggiungere dimensioni di 8GB. Read/Write Speeds: agli inizi con le schede da 16/32 MB avevano un transfer/rate di 1.3MB/sec oramai sono arrivati a velocità come 5MB/sec diventando cosi uno dei formati più veloci
Chiave USB, o Penna USB, o Pendrive

Una chiave USB, o penna USB, o pendrive, è una memoria di massa portatile di dimensioni molto contenute (qualche centimetro in lunghezza e intorno al centimetro in larghezza) che si collega al computer mediante la comune porta USB.

Nella chiave USB i dati sono memorizzati in una memoria flash, tipicamente di tipo NAND, contenuta al suo interno. Attualmente la capacità di memoria delle chiavi USB va da 512 megabyte in su. La capacità è limitata unicamente dalla densità delle memorie flash impiegate, con il costo per megabyte che aumenta rapidamente per alte capacità.

Funzionamento

Il protocollo per il trasferimento dei dati dal computer alla chiavetta, e viceversa, è un protocollo standard denominato USB Mass Storage protocol. Tale standardizzazione ha incoraggiato l’inclusione dei driver di supporto e di inclusione nel file system locale da parte dei produttori di sistemi operativi quali Windows, Mac OS X e Linux.

Inizialmente la velocità di lettura/scrittura della memoria flash contenuta nella chiavette era molto bassa, “frenata” proprio dalla ridotta banda passante dell’interfaccia USB, che nella sua versione originale, la 1.1, è di 12 Mbit/s. Recentemente invece quasi tutte le chiavette di nuova costruzione utilizzano la più veloce versione 2.0, perfettamente retrocompatibile con la versione 1.1, e dotata di una banda passante di 480 Mbit/s.

È da precisare però che la velocità di scrittura non dipende solo dall’interfaccia utilizzata, ma anche dal tipo di memoria flash utilizzata, e dalla eventuale presenza di microchip dedicati all’interno della chiavetta stessa. Esistono a questo proposito in commercio alcune chiavette che contengono un piccolo microprocessore dedicato ad ottimizzare il processo di lettura/scrittura sulla memoria flash. Ovviamente la maggiore complessità di queste soluzioni relegano per il momento questi “bolidi” ad un mercato professionale di fascia alta con esigenze specifiche.

Grazie alle dimensioni ridotte, all’assenza di meccanismi mobili (al contrario degli hard disk comuni) che lo rende molto resistente, alle sempre crescenti dimensioni della memoria e alla sua interoperabilità la chiavetta si sta configurando, accanto ai CD e ai DVD come unità preferita da un crescente numero di consumatori per il trasporto fisico di dati. Si tenga inoltre in considerazione il fatto che il numero di scritture che una memoria flash può supportare non è illimitato, seppur molto alto (oltre 100.000 cicli di scrittura).

Pro e contro

Nel download o upload di dati la chiavetta USB è il supporto con il minore ingombro (sta in tasca) più veloce: supera in velocità di lettura e scrittura i CD-ROM e DVD-ROM, ma è più lento delle componenti interne del computer (memoria cache, RAM e Hard Disk). Attualmente sono in commercio chiavette USB da 32 GB e sono state testate (Aprile 2008) altre da 64 Gb.

Altro vantaggio è la sua versatilità, tutti i sistemi operativi moderni infatti non richiedono l’installazione di driver per riconoscere le chiavi USB.

Un aspetto negativo è il fatto che dopo un lungo periodo di utilizzo, la memoria presente nella chiavetta si riduce gradualmente. In questo caso basta formattare la chiavetta per riavere a disposizione lo spazio originario.

it.wikipedia.org/wiki/Periferica

assistenzafree.com/…/disinstallare-periferiche-inesistenti.html

http://www.infinito.it/homepage

http://www.dbannunci.it/?catid=49

trucchi.swzone.it/swztips.php?action=tips&id=260

www.ciao.it/Periferiche_178035_252k

www.freeshop.sm/Memory_card-905.htm

Mp3

Posted on: 5 agosto 2008

Mp3 La storia

Sul finire degli anni Ottanta l’industria dell’audio e del video avvertiva la necessità de definire nuovi standard che potessero facilitare l’avvento della progressiva digitalizzazione delle informazioni.  Nel 1988 fu’ formato un gruppo di esperti con lo scopo di sviluppare standard per la codifica, elaborazione e riproduzione di audio e video; a questo gruppo fu dato il nome di Mpeg (Muving Picture Experts Group). L’MPEG utilizza per la codifica audio un modello psicoacustico elaborato nel corso degli anni da vari enti di ricerca fino ad arrivare ad avere l’attuale algoritmo di codifica /decodifica, il layer III. Si è partiti dalla considerazione che l’orecchio umano non è un dispositivo perfetto che riesce a percepire tutti i suoni anzi in particolare quelli compresi tra i 2 e 5 Khz ma non solo anche l’ampiezza (il volume) non è percepita in maniera lineare quindi eliminando le informazioni non necessarie si può risparmiare una consistente parete dello spazio di memorizzazione.

Nel periodo fra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90 si impose all’attenzione generale un nuovo supporto per la registrazione audio: il DAT, Digital Audio Tape, una microcassetta dotata di un nastro da 1/8 di pollice, come quello della Compact Cassette tradizionale, su cui però il segnale musicale veniva registrato in modalità digitale anziché analogica. Ma, sebbene il DAT fosse diventato lo standard di fatto dell’audio professionale, inspiegabilmente non riuscì mai a imporsi presso il grande pubblico, forse perché le grandi case produttrici non lo pubblicizzarono, nonostante la tecnologia digitale in quel momento fosse in piena espansione grazie alla recente introduzione dei CD. E’ un fatto, però, che in breve tempo due prestigiose multinazionali, Philips e Sony, presentarono al pubblico ciascuna un proprio supporto per dati audio consumer, alternativo al DAT; le tecnologie scelte per memorizzare i dati erano diverse, ma entrambe utilizzavano un formato digitale compresso. Nel 1991 Philips lanciò la DCC (Digital Compact Cassette), in cui l’audio veniva compresso di un fattore 4, cioè il file compresso aveva dimensioni pari al 25% dell’ofiginale, utilizzando un algoritmo denominato PASC (Precision Adaptive Sub-band Code); poco pi tardi Sony promosse il minidisc, una specie di floppy che immagazzinava dati audio ottenuti mediante un algoritmo, ATRAC (Adaptive Transform Acoustic Coding), che comprimeva di un fattore 5, per cui i dati venivano codificati con un numero di bit pari al 20% dell’originale. La DCC non ricevette il gradimento dei mercato e fu un fallimento completo, il minidisc esiste invece ancor oggi, ma non ha mai “sfondato”; ciò che conta è che Sony e Philips fecero la prova generale dei sistemi dedicati a codificare le tracce audio compresse dei video, anch’esso compresso, destinato alla trasmissione digitale e, successivamente, alla realizzazione dei DVD (Digital Video Disc o Digital Versatile Disc), che sarebbero stati i veri, grandi, business degli anni a venire. Infatti nel 1993 l’ISO pubblicò le specifiche audio di Mpeg-1; la loro sigla è 11172-3: in esse sono previsti tre diversi algoritmi di compressione e decompressione dei segnale, detti Layer: Layer i con fattore di compressione 4:1 Layer 2 con fattore di compressione compreso tra 6:1 e 8:1 Loyer 3 con fattore di compressione compreso tra 12:1 e 14:1 MP3, finalmente! Nel 1997 diventa operativo l’International Standard 1S0 13818, detto Mpeg-2, anch’esso diviso in tre Layer, e che presenta, rispetto alla release precedente, significative innovazioni. Per quanto riguarda l’audio, sono state introdotte le seguenti innovazioni importanti: la codifica non è più effettuata a partire dai due canali stereo tradizionali destro e sinistro, ma è multicanale, per consentire l’implementazione dell’Home Cinema, versione domestica dei Dolby Stereo cinematografico, che richiede 5+1 canali: anteriore destro, anteriore centrale, anteriore sinistro posteriori sinistro e destro per gli effetti speciali più un canale dedicato al subwoofer per la riproduzione dei bassi. La seconda innovazione riguarda la frequenza di campionamento dei segnali, che viene abbassata da 44,1 KHz a 24 KHz. In questo modo si perde qualcosa in fedeltà ma gli algoritmi di compressione e decompressione si semplificano notevolmente, a tutto vantaggio della velocità di trasmissione dei file compressi. Il Layey 3, meglio noto come MP3, si è rivelato straordinariamente adatto per far viaggiare file musicali su canali di trasmissione a capacità limitata, e quindi lenti, come quelli dedicati a Internet. MP3 è un formato aperto, le cui caratteristiche sono a disposizione di chiunque ne faccia richiesta, e ciò contribuisce a spiegarne le attuali fortune. A partire dal 1998 l’ISO ha rilasciato nuove serie di specifiche volte a definire gli standard della compressione audio e video applicata ai nuovi media: TV digitale, DVD, Internet. Poiché il termine MP3, legato a Mpeg-2, ha avuto grande successo, la prima di nuove specifiche è stata battezzata Mpeg-4, e non Mpeg-3, per evitare confusione. Ecco l’elenco delle specifiche Mpeg, aggiornato a ottobre 2000: Mpeg-1 standard per video CD Mpeg-2 standard per digital television, DVD e Mp3 Mpeg-4 standard per multimedia sul Web Mpeg-7 multimedia content description interface Mpeg-21 iniziato a giugno 2000, dedicato al multimedia framework. Sisvel detiene il diritto di concedere licenze per l’uso di diverse famiglie di brevetti riguardanti lo standard MPEG Audio, il ben noto standard di conversione e compressione del segnale audio in forma digitale. Per ulteriori dettagli consultare: www.audiompeg.com http://www.mp3patents.com

www.downlovers.it mp3 gratis

I nostri Mp3 Player con Marchio: Zoltrix e Creative, rientrano nella lista Sisvel, ed Iso 9001.

it.wikipedia.org/wiki/MP3

www.excite.it/search/mp3

www.kalauras.it/Mp3.php

www.freebsd.org/doc/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/sound-mp3.html

www.libricom.it/player

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