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L’azienda Sandisk dà il colpo di grazia al Cd, lanciando una memory card in formato bonsai: i brani sono in digitale, in formato Mp3, ma senza lucchetti anti pirateria. Prezzi modesti, sotto i 10 dollari circa.

E’ l’equivalente di un vecchio Lp messo in una MicroSD card, senza «lucchetti».

a partire dalle prossime festività natalizie sarà disponibile Slotmusic, nuovo formato per lo storage di Mp3 basato su memory card microSD. Le piccole carte entreranno in commercio precaricate con i titoli presenti negli archivi delle major del disco (Universal, Sony Bmg, Emi e Warner Music) che hanno accettato di adottare (anche) il nuovo formato per la distribuzione dei contenuti dei propri cataloghi. Così, oltre ai Cd, nei negozi di musica potranno essere acquistati anche i nuovi album su memory card, utilizzabili su telefoni cellulari, palmari, computer e alcuni lettori digitali portatili dotati dell’apposito slot per la lettura di questo tipo di supporto. Possibile anche la connessione tramite porta Usb, grazie all’adattatore che sarà venduto insieme alla card.

CARATTERISTICHE – I file audio, in formato a 320 Kbps, saranno liberi da Drm e le microSD avranno 1,1 GB di capienza. Inizialmente le carte slotMusic saranno disponibili solamente negli Stati Uniti, per poi raggiungere anche il mercato europeo nel 2009. Le catene BestBuy e Wal-Mart hanno già firmato l’accordo di distribuzione.

Apple iTunes ha un nuovo temibile concorrente nell’arena musicale. Il compact disc diventa ancora più compatto, o meglio micro con la memory card in formato bonsai. Supportata dalle quattro Major della discografia (EMI Music, Sony BMG, Universal Music Group e Warner Music Group) quelle che (nonostante tutto) hanno sempre molta paura dell’online e della “musica liquida“, e prefiscono tuttora i tempi d’oro dei supporti fisici (e solidi), Sandisk aggiorna i formati musicali con una memory card. La memory card funziona sui cellulari e lettori digitali con memory slot, ma la card avrà anche un’uscita Usb per i computer.

Informazioni private, memorizzate nel iPhone di Apple e protetto da un codice di blocco possono essere lette da chiunque .

IPhone, come la maggior parte dei telefoni cellulari, può essere bloccato con un quattro cifre del codice,  mentre i cellulari nel loro stato bloccato hanno permesso di chiamare verso numeri di emergenza, come 911 (negli USA), 999 (nel Regno Unito) e 112 (in tutta Europa), un iPhone bloccato può essere utilizzato per effettuare una chiamata ad un qualsiasi numero.

Premendo il tasto di chiamata d’emergenza si sblocca lo schermo,  vi porta  iPhone alla pagina dei preferiti senza la necessità di immettere il codice di sblocco. Se il proprietario del telefono cellulare ha nei preferiti voci  contenente l’indirizzo URL, indirizzi e-mail o numero di telefono cellulare, queste possono essere utilizzati per lanciare il browser, applicazione di posta elettronica o SMS (Short Message Service) e ottenere il software di accesso al Web, leggere  messaggi e-mail e messaggi privati, memorizzati nel telefono cellulare, di nuovo senza inserire il codice di sblocco.

Il problema di sicurezza, rivelata da un membro del forum MacRumors.com, è venuto come una sorpresa ad un portavoce di Apple a Londra, ha detto che avrebbe esaminato la situazione.

Un modo per evitare questo tipo di accesso non autorizzato ai messaggi di posta elettronica o Web  sarebbe di non aggiungere gli indirizzi di posta elettronica o URL a preferiti voci della Rubrica.

Apple ha spinto la versione 2,0 del suo iPhone, la prima versione del iPhone  non protegge adeguatamente le informazioni  memorizzati nel dispositivo.

http://www.bisonimportexport.com

Come non perdere le chiamate ricevute ?


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GPS

Posted on: 5 agosto 2008

Storia del GPS

Nel 1991 gli USA aprirono al mondo il servizio con il nome SPS (Standard Positioning System), con specifiche differenziate da quello militare denominato PPS (Precision Positioning System). In pratica veniva introdotta la cosiddetta Selective Availability (SA) che introduceva errori intenzionali nei segnali satellitari allo scopo di ridurre l’accuratezza della rilevazione, consentendo precisioni solo nell’ordine di 100-150 m.

Il GPS è stato creato in sostituzione del precedente sistema, il Transit, quando gli USA, rinunciando alla Selective Availability, hanno reso il primo accurato quanto il secondo, supportandolo con una rete di 24 satelliti artificiali.

La degradazione del segnale è stata disabilitata dal mese di maggio 2000, grazie a un decreto del Presidente degli Stati Uniti Bill Clinton, mettendo così a disposizione la precisione attuale di circa 10-20 m. Nei modelli per uso civile è presente un dispositivo che inibisce il funzionamento ad altezze e velocità superiori a certi valori, per impedirne il montaggio su missili improvvisati.

L’UE ha in progetto il completamento di una propria rete di satelliti, il Sistema di posizionamento Galileo, (www.gpsnavigatorisatellitari.it/galileo.php )per scopi civili, fra i quali il GPS. Questo progetto ha un’evidente valenza strategica in quanto la rete americana è proprietà dei soli Stati Uniti d’America ed è gestita da autorità militari, che, in particolari condizioni, potrebbero decidere discrezionalmente e unilateralmente di ridurre la precisione o bloccare selettivamente l’accesso al sistema; la condivisione dell’investimento e della proprietà da parte degli stati utilizzatori garantisce continuità, accessibilità e interoperabilità del servizio.

Il sistema di navigazione si articola nelle seguenti componenti:

  • un complesso di 27 satelliti, di cui 3 non attivi divisi in gruppi di quattro su ognuno dei sei piani orbitali (distanti 55° fra loro)
  • 2 cicli al giorno
  • una rete di stazioni di tracciamento (tracking station)
  • un centro di calcolo (computing station)
  • due stazioni di soccorrimento (injection stations)
  • un ricevitore GPS

Satelliti  ( www.meteoclick.it/satelliti.html )

Sono disposti su 6 piani orbitali inclinati di 55° rispetto al piano equatoriale (quindi non coprono le zone polari) a forma di ellissi a bassa eccentricità. Ogni piano orbitale ha 3 o 4 satelliti, e i piani sono disposti in modo tale che ogni utilizzatore sulla terra possa ricevere i segnali di almeno 5 satelliti. La loro quota è di 20 200 km e compiono due orbite complete in un giorno siderale. Ciascun satellite emette sulle frequenze di 1,2 e 1,5 GHz derivate da un unico oscillatore ad alta stabilità. Lo scopo della doppia frequenza è quello di eliminare l’errore dovuto alla rifrazione atmosferica. Su queste frequenze portanti, modulate in fase, vengono emessi i messaggi di effemeride, ciascuno della durate di due minuti; essi iniziano e terminano ai minuti pari interi del GMT. Questi messaggi di effemeride contengono il segnale orario e i parametri orbitali del satellite.

In tal modo il ricevitore GPS, mentre effettua il conteggio doppler, riceve i parametri dell’orbita da cui deriva la posizione del satellite: viene così a disporre di tutti gli elementi necessari a definire nello spazio la superficie di posizione.

In orbita vi sono 24 satelliti per la trasmissione di dati GPS, più 3 di scorta. Da questo si evince che da un punto del globo terrestre il ricevitore riesce a vedere solo la metà di essi, quindi 12. Ma non li vedrà mai tutti e 12 per via della loro inclinazione rispetto all’equatore. In più il ricevitore GPS stesso fa una discriminazione dei satelliti: preferisce quelli più perpendicolari possibile per questione di ricezione del timing in quanto il dato da quelli con più inclinazione arriverebbe con maggiore ritardo. Ogni satellite è dotato di 4 oscillatori ad altissima precisione, di cui 2 al cesio e 2 al rubidio; ha dei razzi per effettuare le correzioni di orbita. Ha due pannelli solari di area pari a 7,25 m² per la produzione di energia. Ha infine batterie di emergenza per garantire l’apporto energetico nei periodi in cui il sole è eclissato. Pesa circa 845 kg ed ha una vita di progetto di 7,5 anni.

Il GPS nell’utilizzo quotidiano

I moderni ricevitori GPS hanno raggiunto dei costi molto contenuti. Dopo il telefono cellulare stiamo assistendo alla diffusione di un nuovo cult: quello del navigatore satellitare personale. Il mercato offre ormai soluzioni a basso costo per tutti gli impieghi e per tutte le tasche che si rivelano efficaci non soltanto per la navigazione satellitare in sé e per sé, ma anche per usi civili, per il monitoraggio dei servizi mobili e per il controllo del territorio. Esistono varie soluzioni:

  • Integrate: sono dispositivi portatili All-in-One che incorporano un ricevitore GPS, un display LCD, un altoparlante, il processore che esegue le istruzioni, date solitamente da un sistema operativo proprietario, uno slot per schede di memoria ove memorizzare la cartografia.
  • Ibride: sono dispositivi portatili (PC, Palmari, SmartPhone) che, nati per scopi diversi, sono resi adatti alla navigazione satellitare attraverso il collegamento di un ricevitore GPS esterno (Bluetooth o via cavo) e l’adozione di un software dedicato, in grado di gestire la cartografia.

Con la diffusione capillare dei sistemi GPS, e il conseguente abbattimento dei costi dei ricevitori, molti produttori di telefoni cellulari hanno cercato di inserire un modulo GPS all’interno dei loro prodotti, aprendosi quindi al nuovo mercato dei servizi LBS (Location Base Services, servizi basati sul posizionamento). Tali servizi vengono sempre più sfruttati per offrire anche sul web dei servizi molto utili. Tuttavia, la relativa lentezza con cui un terminale GPS acquisisce la propria posizione al momento dell’accensione (in media, tra i 45 e i 90 secondi), dovuta alla necessità di cercare i satelliti in vista, ed il conseguente notevole impegno di risorse hardware ed energetiche, ha frenato in un primo momento questo tipo di abbinamento. Negli ultimi anni, però, è stato introdotto in questo tipo di telefoni il sistema Assisted GPS, detto anche “A-GPS”, con cui è possibile ovviare a tali problemi: si fanno pervenire al terminale GPS, attraverso la rete di telefonia mobile, le informazioni sui satelliti visibili dalla cella a cui l’utente è agganciato. In questo modo un telefono A-GPS può in pochi secondi ricavare la propria posizione iniziale, in quanto si assume che i satelliti in vista dalla cella siano gli stessi visibili dai terminali sotto la sua copertura radio. Tale sistema è molto utile anche come servizio d’emergenza, ad esempio per localizzare mezzi o persone ferite in seguito ad un incidente.

http://www.wikipedia.it

www.TomTom.com

http://www.garmin.com

www.deep-sky.it

www.gpscomefare.com

www.soccorsoalpinolazio.it/gps.htm

http://www.ilmondodelletelecomunicazioni.it/gps_file/gps.htm

http://www.a1kstyle.com/downloads_detail_1018_19.html    mappe gps

www.gpsu.co.uk/index_it.html Un programma per manipolare le informazioni dei ricevitori GPS.

http://www.slk-tuning.it/areagps/index_file/index3.htm Un utile programma per convertire i PDI in vari formati ottimo per tomtom.

smartsam.it/27927/GPS_Navigator_Motorola.html GPS-Navigator è un software di navigazione e di posizionamento GPS per Motorola A925.

http://www.spaziocellulare.com/forum/showthread.php?t=3212 – 85k Nuovo Software Gps X Nokia N95 Nokia N95

Scheda di memoria MicroSD 60x è scheda di memoria flash rimovibile .Studiata appositamente per i telefoni cellulari e smartphone con limitato spazio di memoria. MicroSD ™ è compatibile con i dispositivi compatibili TransFlash e viceversa. Essa è attualmente la più piccola scheda di memoria formato disponibile in commercio. Si tratta di circa un quarto delle dimensioni di una normale scheda SD, ma può essere inserito in un adattatore che permette alla scheda di essere utilizzata in dispositivi con una slot per scheda SD (incluso  ).

Microsd

Con la scheda di memoria TakeMS microSD, è più facile anche spostare i dati fra più telefoni. Se state cambiando tipo di utenza o state passando a un telefono di livello superiore, con la scheda microSD potrete trasferire facilmente rubriche, impostazioni e suonerie. Le dimensioni ultra-ridotte consentono un consumo minimo della batteria del vostro cellulare estendendone notevolmente il ciclo vitale.

SPECIFICHE TECNICHE

– Scheda di memoria microSD

– Capacità 2 GB

– Standard: Conformi alla specifica 1.10 della SD Card Association

– Compatibili con dispositivi SD tramite adattatori

– Se utilizzata con l’adattatore, può essere impiegata come scheda SD full-size

– Dimensioni del design ridotte al minimo

– Garanzia 24 mesi

– Collegamento Plug-and-Play

– Economica: Offre un consumo energetico ridotto per ottimizzare la durata della batteria del dispositivo di destinazione

Specifiche fisiche

– Dimensioni 11 x 15 x 1 mm

– Peso 1,4 gr

Storia del Bluetooth

è una specifica industriale per reti personali senza fili (WPAN: Wireless Personal Area Network). Fornisce un metodo standard, economico e sicuro per scambiare informazioni tra dispositivi diversi attraverso una frequenza radio sicura a corto raggio. Bluetooth cerca i dispositivi entro un raggio di qualche decina di metri, tali dispositivi sono coperti dal segnale e li mette in comunicazione tra di loro. Questi dispositivi possono essere ad esempio palmari, telefoni cellulari, personal computer, portatili, stampanti, fotocamere digitali, console per videogiochi.

La specifica Bluetooth è stata sviluppata da Ericsson e in seguito formalizzata dalla Bluetooth Special Interest Group (SIG). SIG, la cui costituzione è stata formalmente annunciata il 20 maggio 1999, è un’associazione formata da Sony Ericsson, IBM, Intel, Toshiba, Nokia e altre società che si sono aggiunte come associate o come membri aggiunti.

Il nome è ispirato a Harald Blåtand, re Aroldo I di Danimarca [1], abile diplomatico che unì gli scandinavi introducendo nella regione il Cristianesimo e conosciuto con il soprannome di Dente blu poiché ghiotto di mirtilli. Gli inventori della tecnologia devono aver ritenuto che fosse un nome adatto per un protocollo capace di mettere in comunicazione dispositivi diversi (così come il re unì i popoli della penisola scandinava).

Questo standard è stato progettato con l’obiettivo primario di ottenere bassi consumi, un corto raggio di azione (da 1 a 100 metri) e un basso costo di produzione per i dispositivi compatibili.

Lo standard doveva consentire il collegamento wireless tra periferiche come stampanti, tastiere, telefoni, microfoni, ecc, a computer o PDA o tra PDA e PDA. Attualmente più di un miliardo di dispositivi montano un’interfaccia Bluetooth[2].

I telefoni cellulari che integrano chip Bluetooth sono venduti in milioni di esemplari e sono abilitati a riconoscere e utilizzare periferiche Bluetooth in modo da svincolarsi dei cavi. BMW è stato il primo produttore di autoveicoli a integrare tecnologia Bluetooth nelle sue automobili in modo da consentire ai guidatori di rispondere al proprio telefono cellulare senza dover staccare le mani dal volante. Attualmente molti altri produttori di autoveicoli forniscono di serie o in opzione vivavoce Bluetooth che integrati con l’autoradio dell’automobile permettono di utilizzare il cellulare mantenendo le mani sul volante a quindi aumentando la sicurezza della guida.

Comunque lo standard include anche comunicazioni a lunga distanza tra dispositivi per realizzare delle LAN wireless. Ogni dispositivo Bluetooth è in grado di gestire simultaneamente la comunicazione con altri 7 dispositivi sebbene essendo un collegamento di tipo master slave solo un dispositivo per volta può comunicare con il server. Questa rete minimale viene chiamata piconet. Le specifiche Bluetooth consentono di collegare due piconet in modo da espandere la rete. Tale rete viene chiamata scatternet. Dispositivi in grado di gestire due piconet e quindi in grado di fare da ponte tra le due reti dovrebbero apparire nei prossimi due anni. Ogni dispositivo Bluetooth è configurabile per cercare costantemente altri dispositivi e per collegarsi a questi. Può essere impostata una password per motivi di sicurezza se lo si ritiene necessario.

Il protocollo Bluetooth lavora nelle frequenze libere di 2,45 Ghz. Per ridurre le interferenze il protocollo divide la banda in 79 canali e provvede a commutare tra i vari canali 1600 volte al secondo. La versione 1.1 e 1.2 del Bluetooth gestisce velocità di trasferimento fino a 723,1 kbit/s. La versione 2.0 gestisce una modalità ad alta velocità che consente fino a 3 Mbit/s. Questa modalità però aumenta la potenza assorbita. La nuova versione utilizza segnali più brevi e quindi riesce a dimezzare la potenza richiesta rispetto al Bluetooth 1.2 (a parità di traffico inviato).

Bluetooth non è uno standard comparabile con il Wi-Fi dato che questo è un protocollo nato per fornire elevate velocità di trasmissione con un raggio maggiore, a costo di una maggior potenza dissipata e di un hardware molto più costoso. Infatti il Bluetooth crea una personal area network (PAN) mentre il Wi-FI crea una local area network. Il Bluetooth può essere paragonato al bus USB mentre il Wi-FI può essere paragonato allo standard ethernet.

Le versione 1.0 e 1.0B sono afflitte da molti problemi e spesso i prodotti di un costruttore hanno grosse difficoltà nel comunicare con il prodotto di un’altra società. Tra lo standard 1.0 e 1.0B vi sono state delle modifiche nel processo di verifica dell’indirizzo fisico associato a ogni dispositivo Bluetooth. Il vecchio metodo rendeva impossibile rimanere anonimi durante la comunicazione e quindi un utente malevole dotato di uno scanner di frequenze poteva intercettare eventuali informazioni confidenziali. La versione B apportò anche delle modifiche alla gestione dell’ambiente Bluetooth in modo da migliorare l’interoperabilità. Bluetooth 2.0:

La nuova versione è retrocompatibile con tutte le precedenti versioni e offre i seguenti miglioramenti:

  • Evita di saltare tra i canali per ragioni di sicurezza. Commutare tra i canali per aumentare la sicurezza non è una buona strategia, risulta relativamente semplice controllare tutte le frequenze simultaneamente, la nuova versione del Bluetooth utilizza la crittografia per garantire l’anonimato.
  • Supporta le trasmissioni multicast/broadcast, consente la trasmissione di elevati flussi di dati senza controllo degli errori a più dispositivi simultaneamente.
  • Enhanced Data Rate (EDR) porta la velocità di trasmissione fino a 3 Mbit/s[3].
  • Include una gestione della qualità del servizio.
  • Protocollo per l’accesso a dispositivi condivisi.
  • Tempi di risposta notevolmente ridotti
  • Dimezzamento della potenza utilizzata grazie all’utilizzo di segnali radio di minore potenza

Due sono gli sviluppi di maggiore interesse: Voice over IP (VoIP) e Ultra wideband (UWB).

La tecnologia Bluetooth costituisce parte fondamentale nello sviluppo del VoIP. Oggi viene già impiegata nei microfoni usati come estensioni wireless dei sistemi audio dei cellulari e dei PC. Dato l’incremento in popolarità e nell’uso del VoIP, il Bluetooth potrebbe essere utilizzato nei telefoni cordless e cellulari per la connessione a Internet per effettuare una chiamata VoIP.

www.wikipedia.it

bluetooth.interfree.it/bluetooth1.htm

www.bluetooth.org

wiki.ubuntu-it.org verifica prodotti bluetooth

www.manuali.it/ricerca/driver+isscbta+bluetooth.htm


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